
(Adnkronos) – "Non siamo contrari a un processo di modernizzazione. Tutti auspichiamo un sistema che garantisca un accesso tempestivo ed equo ai medicinale in tutti gli Stati membri, l'approvvigionamento dei farmaci anche da parte dei mercati più piccoli, il contrasto al fenomeno delle carenze, la necessità di misure ambientali anche in questo ambito specifico. Non sono mai state le finalità a destare perplessità, ma piuttosto le misure individuate per raggiungerle. Riteniamo infatti che i cambiamenti debbano produrre benefici concreti per la comunità, assicurare veramente un accesso equo e rapido alle innovazioni terapeutiche, snellire i passaggi in fase di approvazione e promuovere ricerca, competitività e attrattività. Queste sono le leve del cambiamento che dobbiamo e vogliamo attivare". Così Orazio Schillaci, ministro della Salute, intervenendo questa mattina alla Camera all'evento 'La nuova legislazione farmaceutica Ue e la governance italiana: impatti e prospettive', promosso su iniziativa del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "Questo Governo – aggiunge Schillaci – ha mostrato sin dall'inizio una grande attenzione per questo processo di revisione della normativa europea nella consapevolezza che, come ha recentemente ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il settore farmaceutico è un punto di forza per l'Italia sul piano economico, sociale e sanitario. Questa è una riflessione che condividiamo a pieno. Già pochi mesi dopo l'insegnamento di questo Governo, l'Italia ha presentato alla Commissione europea un position paper nel quale venivano evidenziate alcune criticità: la penalizzazione della competitività del settore farmaceutico, la riduzione dell'attrattività dell'Europa in ricerca e sviluppo, e quindi un aspetto che noi riteniamo cruciale: la possibilità per i cittadini europei di accedere a terapie inutili. La posizione dell'Italia non è certo quella di difendere a priori lo Stato giuridico. Noi – precisa il ministro – non siamo contrari a un processo di modernizzazione". "Dobbiamo scongiurare il rischio di perdere ulteriore terreno rispetto ad altri Stati, dalla Cina al Giappone, solo per citare alcuni dei principali competitor, perché stanno adottando delle politiche particolarmente favorevoli per il settore farmaceutico. In questo scenario è ormai quantomeno anomalo che l'Europa vada nella direzione opposta, introduca una riduzione per esempio del Data Protection, oppure preveda meccanismi che per la loro imprevedibilità e anche complessità rischino di ostacolare la capacità innovativa delle aziende farmaceutiche. Viviamo in un'epoca in cui abbiamo bisogno di semplificazioni, di processi snelli, pur nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza ed efficacia per l'emissione di nuovi farmaci sul mercato. Questi sono i traguardi che dobbiamo conseguire per dare risposte ai cittadini che chiedono di accedere in tempi brevi alle innovazioni" prosegue il ministro. "A questo proposito – continua – vorrei ricordare che il 2024 per l'Ema", l'Agenzia europea dei medicinali, "è stato" un anno "record per il numero di medicinali autorizzati. Stiamo parlando di oltre un centinaio di nuovi farmaci che possono permettere l'utilizzo di cure per tanti pazienti, molti dei quali affetti anche da patologie rare. Questa è l'Europa che dobbiamo e che vogliamo costruire. Anche per poter adeguatamente far fronte ai cambiamenti epidemiologici bisogna lavorare per aumentare la capacità dell'Europa di fare ricerca, di essere attrattiva, di essere veramente competitiva. L'attuale scenario politico internazionale, con il conflitto con la Russia e l'Ucraina, l'eventualità di dazi che potrebbero cambiare la geografia in campo farmaceutico – sottolinea Schillaci – ci devono spingere a rafforzare e a sostenere questo settore per garantire una maggiore indipendenza dell'Europa ed un accesso continuo ai farmaci per tutti i nostri cittadini". Dalle "numerose interlocuzioni che abbiamo avuto – prosegue il ministro – emerge in maniera sempre più netta una nuova consapevolezza della necessità di rendere più semplice ed efficiente il processo decisionale dell'Ema, anche con una riduzione dei comitati decisionali. Relativamente al sistema di contrasto alle carenze dei farmaci – ricorda – già nel position paper" presentato all'Ue "l'Italia evidenziava che prevedere obblighi più stringenti per i produttori e possibili aggravi di lavoro per le autorità regolatorie, senza incidere in maniera efficace per diminuire la dipendenza da mercati terzi, non era la migliore e più giusta strategia. La delegazione italiana sta lavorando in un clima di collaborazione perché si possano prevedere strumenti capaci di contrastare le carenze e anche per migliorare la fattura dei farmaci. Tuttavia – rimarca Schillaci – permangono delle criticità riguardo al sistema di incentivi e alla protezione regolatoria che, nonostante una disponibilità per la produzione di benefici migliorativi, presentano ancora alcuni aspetti di imprevedibilità e di complessità che possono essere veramente penalizzanti per il settore e possono anche avere pesanti ripercussioni sulla sostenibilità dei sistemi di sanità". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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