Gelati confezionati: le 5 cose che Altroconsumo ha scoperto leggendo le etichette

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(Adnkronos) – 8 agosto 2024 – Che cosa c’è di meglio di un buon gelato per accompagnare una calda giornata estiva? Che sia di gelateria (in cono o coppetta) o confezionato, il gelato può essere una sostanziosa merenda, ma anche (occasionalmente) un sostituto del pranzo. La scelta è ampia e si declina in base ai gusti, alle abitudini e alle occasioni. In spiaggia e a casa quello che spopola è senza dubbio il gelato confezionato, preso al bar ma anche comprato al supermercato e tenuto sempre a disposizione nel cassetto del freezer. Per aiutare i consumatori a scegliere il gelato confezionato con cui festeggiare l’estate, Altroconsumo ha valutato ingredienti e valori nutrizionali di oltre 150 prodotti e dato loro un voto. I risultati purtroppo ottenuti dai gelati confezionati nella valutazione della composizione sono mediamente bassi. Nessuno, infatti, è nella fascia di qualità “molto buona” o “buona”; alcuni sono nella fascia di qualità “accettabile” e sono i ghiaccioli; la maggior parte dei gelati è nella fascia di qualità “scarsa”. Questo non vuol dire che i gelati confezionati siano da evitare o da bandire: significa piuttosto che vanno mangiati con moderazione, riservandoli alle occasioni speciali.
 Spesso lo si acquista solo seguendo i propri gusti personali, e a ben pochi (salvo chi soffre di intolleranze alimentari come, ad esempio, chi deve seguire una dieta senza lattosio o chi soffre di celiachia) viene in mente di guardare l’etichetta degli ingredienti con attenzione. Proprio per questo Altroconsumo ha deciso di farlo, analizzando gli oltre 150 gelati confezionati, del comparatore online.
 
1) Ghiaccioli: poche calorie ma troppi coloranti
 
È la categoria di prodotti con punteggio più alto, classificandosi quasi tutti nella fascia in cui la valutazione degli ingredienti è risultata “accettabile”. Hanno poche calorie (mediamente 61 kcal a ghiacciolo) e grassi quasi a zero, perché sono fatti di acqua, zucchero e poco altro. Per contro, non mancano aromi e coloranti, tra cui l’E150d (caramello solfito ammoniacale) presente in alcuni ghiaccioli al gusto cola e classificato come “da evitare” nella banca dati additivi di Altroconsumo. 
Ma nei ghiaccioli alla frutta, la frutta c’è? Non sempre, e quando c’è, più che frutta, a volte c’è il succo di frutta da concentrato, come nel caso dei ghiaccioli all’arancia. Tra i ghiaccioli del comparatore, quello all’arancia di Carrefour è il prodotto con più succo (il 15%); per contro, il ghiacciolo all’arancia dell’Esselunga, non menziona l’arancia nella lista degli ingredienti, ma troviamo succo concentrato di carota, aromi e i caroteni come colorante (E160a). Nei sorbetti la percentuale di frutta è maggiore, ma complessivamente il contenuto rimane limitato. Insomma, il fatto di essere” alla frutta” non deve essere una scusa per mangiarne di più. 
2) Gelati sullo stecco: i migliori quelli al limone
 
Categoria piuttosto eterogenea, con i maxi-stecco, le versioni mini, i pralinati e il più semplice gelato al limone su stecco di liquirizia. A far la differenza, non è solo la porzione ma il gusto del gelato e quindi la sua formulazione. Pur essendoci delle differenze, risulta che i gelati al limone e i ricoperti alla fragola hanno un profilo nutrizionale migliore (e circa 60-100 kcal), con meno zuccheri e grassi saturi; i punteggi che ottengono nella valutazione degli ingredienti sono più alti rispetto agli stecchi con gelato alla panna (o fior di latte o vaniglia) ricoperti di cioccolato. Quest’ultima tipologia si caratterizza per una composizione nutrizionale più ricca, soprattutto di grassi e grassi saturi. I prodotti più calorici arrivano ad avere più di 200 kcal a porzione. Un classico di questa categoria è lo stecco con gelato alla vaniglia ricoperto da ghiacciolo alla fragola. Nella loro semplicità sembrano tutti uguali, ma non è così. La lista degli ingredienti e in particolare gli additivi possono fare la differenza. Per esempio, il Fior di fragola Algida ne ha 4, mentre lo stecco vaniglia e fragola Esselunga ne ha 8, di cui 3 coloranti. Il primo ha una valutazione di 46 (su 100) nella composizione degli ingredienti, il secondo 40.
 
3) Coni: Valsoia quello con meno zuccheri e grassi
 Ne sono stati analizzati più di 40, sia “mini” che “regular”. Ci sono i coni classici al fior di panna, quelli con cioccolato, amarena, o gusti più particolari. Ci sono i coni vegan e quelli senza glutine. Un contenuto alto di zuccheri e grassi per 100 g di prodotto penalizza la valutazione nutrizionale dei coni confezionati, con il risultato che i punteggi di valutazione dei prodotti sono molto simili tra loro. Il cono con il punteggio più alto è Valsoia, variegato al cacao con nocciole tostate: ottiene 27 su 100; rispetto agli altri coni ha un contenuto tra i più bassi sia di grassi saturi che di zuccheri.
 
4) Gelati al biscotto: tra questi c’è il gelato più calorico del test
 
Nel comparatore ci sono 24 gelati “biscotto” confezionati. Le porzioni variano abbastanza, tra 30-50 g per i biscotti che si definiscono “mini” fino ad arrivare a 100 g per i gelati più grandi. Di conseguenza, anche l’apporto calorico per porzione è molto variabile, andando da 88 kcal del mini-biscotto alla panna di Esselunga a 327 kcal del maxi-biscotto choco stracciatella di Dolciando (Eurospin), che, considerando la porzione, è il gelato più calorico tra gli oltre 150 considerati. 
5) Coppette: meno calorie, ma non sono le più leggere
 Cono o coppetta? Quante volte siamo stati colti da questo dubbio più goloso che amletico. La croccantezza del cono è sfiziosa, ma la semplicità della coppa permette di risparmiare calorie. Osservando i prodotti del comparatore emerge che le coppe ottengono mediamente punteggi un po’ più alti rispetto ai coni. Se si confrontano le calorie per 100 g di prodotto, infatti, si nota che il valore medio per i coni è di 308 kcal, mentre per le coppe 207 kcal. Attenzione, però, questo non vuole dire automaticamente che i gelati nella coppa siano sempre leggeri: Sammontana Coppa d’oro amarena, con i suoi 90 g, fornisce 206 kcal, di più rispetto al cono al caramello salato dello stesso brand (181 kcal per il cono da 60 g). Un’altra curiosità? Le coppe al caffè sono tra i pochi gelati che non contengono aromi, ma il gusto è dato solo dall’estratto di caffè. 
Ci sono gli additivi nei gelati confezionati?
 
Sì. Nei prodotti confezionati non mancano praticamente mai gli additivi: i più usati sono gli stabilizzanti, gli emulsionanti e gli addensanti che hanno una funzione tecnologica importante per il gelato confezionato. In alcuni gelati troviamo additivi coloranti; spesso si tratta di coloranti estratti da sostanze naturali (es. rosso di barbabietola, caroteni). 
Un’attenzione particolare va posta ad alcuni gelati gusto cola, dove è presente il caramello solfito ammoniacale (E150d), classificato “da evitare” nella banca dati degli additivi. Non ci sono, invece, i conservanti, dal momento che il freddo è un “conservante naturale” che permette di mantenere la stabilità nel tempo.   —immediapresswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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