
OLBIA ( SS ) – Sala Giunta del Comune di Olbia, il sindaco entra con un sorriso soddisfatto, mostrando ai giornalisti, sul cellulare, l’immagine di un accordo appena siglato.
La foto rappresenta un passo avanti cruciale: la cessione del Museo Archeologico al Comune, un’azione fondamentale per il suo accreditamento nei circuiti museali nazionali.
La conferenza stampa di fine anno non è solo l’occasione per celebrare questo traguardo, ma anche per riflettere su una serie di iniziative che stanno ridefinendo il rapporto di Olbia con il suo ricco patrimonio storico e culturale.
L’annuncio dell’accordo con la Direzione Marittima rappresenta una svolta per il Museo Archeologico. La struttura, che per anni ha rappresentato una promessa incompiuta, ora può aspirare a diventare un punto di riferimento non solo per i turisti, ma per l’intera comunità locale.
L’obiettivo è chiaro: integrare il museo in una rete nazionale e rilanciarlo come cuore pulsante del patrimonio culturale di Olbia.
L’architettura del futuro di Olbia non si costruisce solo con progetti locali. Come aveva sottolineato la dott.ssa Masu funzionaria del comune, durante un incontro sui beni archeologici di Olbia, il piano strategico per Olbia guarda lontano: l’integrazione delle politiche europee, l’agenda urbana 2030 e i nuovi orizzonti della programmazione 2050. Tra i pilastri principali ci sono:
- Contratti di Fiume e di Costa, per valorizzare il delta del Padrongianus e il Golfo di Olbia con la laguna e la darsena;
- Itinerari culturali e sentieristici, che colleghino l’intero territorio comunale;
- Laboratori di creatività e cultura, per coinvolgere i giovani e rafforzare la coesione sociale.
Non tutto, però, è semplice. Le sfide sono numerose, a partire dalla gestione di un’eredità storica stratificata e dalla necessità di risorse per implementare una visione così ambiziosa.
Inoltre, il progetto di accreditamento del museo non sarà completo senza una gestione dinamica e inclusiva, capace di coinvolgere tutti i settori della comunità.
La direzione è chiara: Olbia non dimentica da dove viene, ma punta a trasformarsi in un polo culturale e creativo, capace di attirare investimenti e competenze. Come ha ribadito la dott.ssa Masu, “Stiamo creando opportunità per i giovani affinché possano prendersi cura della nostra terra” e costruire un futuro migliore per Olbia e per le generazioni a venire.
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