
Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle (M5S), è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, durante la trasmissione “5 Notizie” condotta da Gianluca Fabi, affrontando il tema dell’estromissione di Beppe Grillo dalla carica di garante del Movimento e tracciando le prospettive per il futuro politico del M5S.
“La decisione non è stata nostra, ma degli iscritti”, ha precisato Silvestri, sottolineando che il cambiamento è stato il frutto di una proposta elaborata dalla base del Movimento e sottoposta a votazione online. “Sono stati gli iscritti a stabilire la necessità di questa trasformazione. Un processo lungo e partecipato, con discussioni e dibattiti portati avanti da rappresentanti estratti a sorte”, ha aggiunto.
Secondo Silvestri, a pesare sulla scelta potrebbe essere stato il periodo segnato dal sostegno al governo Draghi, una fase che, secondo il capogruppo, “speriamo non si ripeterà più”.
Per il futuro, l’obiettivo dichiarato è quello di un movimento “migliorato nella collegialità delle scelte” e sempre fedele alle sue battaglie storiche: lotta ai privilegi, riforma del sistema bancario e contrasto alla corsa agli armamenti.
Sul tema delle alleanze politiche, Silvestri si mostra cauto. “Con Grillo e Di Battista alleati con dei loro partiti? Siamo al limite dell’oroscopo”, dichiara con ironia. Tuttavia, riconosce di condividere con Alessandro Di Battista molte battaglie, precisando: “Per me, chi combatte per le mie stesse idee è un amico”.
Silvestri ha affrontato anche la posizione del M5S nel panorama politico italiano. “Non so dire se siamo orientati verso il centrosinistra, ma facciamo riferimento all’area progressista”, ha chiarito.
Il deputato ha sottolineato l’importanza di ridefinire la linea politica senza però rinunciare a simboli e identità storiche. Nonostante ciò, ha ribadito la volontà di distinguersi dagli altri partiti, rimarcando le divergenze ideologiche con forze come Forza Italia, con la quale il M5S ha avuto scontri soprattutto sul tema del Berlusconismo.
Sui temi economici, il capogruppo del M5S ha evidenziato la necessità di una gestione più attenta delle politiche di transizione. “Il progresso non deve significare la chiusura delle imprese, ma la nascita di nuove”, ha spiegato, ribadendo che il M5S vede nella transizione ecologica un’opportunità per la creazione di posti di lavoro. “Al momento, però, le aziende chiudono, e questo non vogliamo che accada”, ha concluso.
Con la partecipazione diretta degli iscritti e la rielaborazione della proposta politica, il M5S si prepara dunque a scrivere una nuova pagina della sua storia, tra le sfide della collegialità e il ritorno alle sue radici battagliere.
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