Ocean Viking, tappa a Olbia: 40 migranti accolti in Sardegna

Tra i profughi salvati, 28 minori non accompagnati e donne in gravidanza avanzata. L’ONG critica i “porti lontani” per i lunghi tempi di navigazione

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Sbarcati a Olbia i migranti salvati dalla Ocean Viking
I migranti assistiti nell'area sterile del porto di Olbia - foto di Giovanna Tamponi

OLBIA 23 gennaio 2024 – Una fermata a Olbia per la nave Ocean Viking, gestita dall’organizzazione umanitaria Sos Mediterranée, che il 20 gennaio scorso ha tratto in salvo 83 persone al largo della costa libica. Questa mattina, una quarantina di migranti – tra cui 28 minori non accompagnati e donne in stato di gravidanza avanzata – sono sbarcati al porto di Olbia Isola Bianca, dove hanno ricevuto il primo supporto sanitario e logistico. Il trasferimento a terra è stato effettuato da una motovedetta della Guardia Costiera, incaricata di trasbordare i migranti considerati più fragili. Tra i presenti, spiccano i numeri dell’accoglienza: 28 minori privi di accompagnatori e 12 persone appartenenti a cinque nuclei familiari. La Prefettura di Cagliari ha disposto la distribuzione dei migranti nelle diverse province sarde: la provincia di Sassari (nel centro di Calangianus) accoglierà 15 minori, Nuoro 8 e Oristano 5, mentre i nuclei familiari saranno destinati alla provincia di Cagliari. Tra i profughi, una donna in stato di gravidanza avanzata è stata trasferita in ospedale per accertamenti. Particolare attenzione è stata riservata ai bambini più piccoli: tra loro, tre hanno meno di un anno di vita. Sul posto erano presenti operatori sanitari della ASL Gallura, interpreti, mediatori culturali e volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa.

Dopo lo sbarco a Olbia, la Ocean Viking ha ripreso la navigazione verso il porto di Genova, dove è attesa per domani mattina con gli altri 43 migranti salvati. Come riportato da Genova Today, l’assegnazione di un porto così distante dal punto di soccorso è stata aspramente criticata da Sos Mediterranée. “Serviranno quattro giorni di navigazione per raggiungere il porto di Genova – aveva dichiarato l’equipaggio della nave –. Dal 2022 abbiamo perso 171 giorni a causa della politica dei porti lontani, giorni in cui avremmo potuto salvare altre vite in pericolo”. Sempre secondo quanto riportato da Genova Today, il porto ligure era stato assegnato a seguito di una decisione di un tribunale siciliano, ma, per garantire una tappa intermedia, era stato disposto lo sbarco a Olbia per le persone più vulnerabili.

L’intervento della Ocean Viking era iniziato la sera del 20 gennaio, quando un gommone in difficoltà, con 83 persone a bordo, aveva lanciato un segnale di soccorso nella zona di ricerca e salvataggio libica. I migranti, provenienti da Camerun, Etiopia, Costa d’Avorio, Burkina Faso e altri Paesi sub-sahariani, erano stati abbandonati in balia delle onde. Dopo l’intervento, la nave ha fatto rotta verso nord, affrontando una navigazione lunga e complessa.

L’episodio solleva nuovamente il dibattito sull’assegnazione dei porti lontani e sull’efficienza del sistema di accoglienza, che, in questo caso, ha coinvolto anche le istituzioni e le comunità locali sarde. In questo contesto, il sistema di accoglienza in Sardegna ha dimostrato grande efficienza. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, organizzazioni di volontariato e operatori sanitari, lo sbarco e la redistribuzione dei migranti sono stati gestiti con rapidità e professionalità, garantendo ai profughi supporto e assistenza immediati.

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Informazioni su Giovanna Tamponi 110 Articoli
Storyteller per vocazione, cerco ovunque di trovare storie da raccontare. Amo la Sardegna nei suoi contrasti e da qui traggo ispirazione per trasformare emozioni in parole e immagini. Scrivere è il mio ossigeno, e quando non scrivo, cerco la verità attraverso l’obiettivo. Il giornalismo, per me, è restituire voci, luci e ombre: ogni articolo, come ogni scatto, deve emozionare oltre che informare.

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