Il Paravoce di San Simplicio: un viaggio tra fede, storia e identità olbiese

Incontro nella Basilica nell'ambito delle manifestazioni per la festa del Santo Patrono di Olbia

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San Simplicio convegno
Il Paravoce di San Simplicio a Olbia - foto di Giovanna Tamponi

Olbia, 11 maggio 2025 – Nella Basilica Minore di San Simplicio, simbolo spirituale e storico della città di Olbia, si è tenuto ieri un evento che ha saputo coniugare tradizione, cultura e riflessione critica sulle radici della comunità olbiese. Il convegno “Il paravoce di San Simplicio” è stato organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il Santo Patrono di Olbia. Numerosi sono stati i partecipanti desiderosi di approfondire il legame tra il Santo Patrono e l’identità culturale e religiosa della città.

L’incontro, organizzato dall’Associazione Amici della Biblioteca Simpliciana in collaborazione con la Parrocchia di San Simplicio, ha aperto le porte a un dialogo coinvolgente e partecipato. Nel suo discorso introduttivo, il presidente Matteo Micozzi ha sottolineato l’importanza di San Simplicio come figura guida non solo per la spiritualità, ma anche per la memoria storica e collettiva di Olbia. “San Simplicio è una figura che ci accompagna da secoli come guida spirituale e simbolo d’identità per la città,” ha dichiarato Micozzi. “Questa chiesa rappresenta una casa spirituale per tutti noi”.

Un particolare ringraziamento è stato rivolto a Don Antonio Tamponi, parroco della Basilica, e al dott. Marcello Cabriolu, archeologo e studioso di storia sarda, per il loro contributo alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale gallurese.

Il momento centrale del convegno è stato affidato al dott. Marcello Cabriolu, che ha illustrato con rigore e chiarezza il significato storico e liturgico del paravoce di San Simplicio. Questo elemento architettonico, spesso trascurato, riveste un ruolo cruciale nella mediazione tra il clero e i fedeli, fungendo da tramite per la diffusione della parola divina. Cabriolu ha messo in luce il valore simbolico del paravoce all’interno dell’architettura sacra, evidenziandone il ruolo nel contesto rituale e culturale della basilica. Molto interessante è stato il racconto dedicato al restauro del baldacchino, ora sospeso sopra l’altare. Originariamente questo prezioso elemento, realizzato con legni intarsiati e scolpiti, doveva essere sostenuto da colonne lignee o in pietra e sovrastare l’altare.

A conclusione dell’incontro, Don Antonio Tamponi ha fornito importanti aggiornamenti sui lavori di restauro in corso presso la Basilica. “Stiamo investendo sulla salute artistica della struttura”, ha spiegato il parroco, rivelando che l’operazione di spostamento delle luci ha avuto un costo di 100.000 euro. L’installazione dell’aria condizionata, già completata, finalizzata a proteggere gli affreschi e i legni della basilica, tra cui i ginepri pregiati del baldacchino, ha invece richiesto un investimento di 60.000 euro.

Tra i progetti futuri, spicca il piano per la sostituzione delle preziose tegole antiche, danneggiate dal maestrale, per un valore di 200.000 euro. Infine un altro grande progetto: la realizzazione dell’altare basilicale in luogo di quello attualmente presente, moderno e non perfettamente in linea con l’architettura dell’edificio “Questo altare potrebbe essere coperto dal baldacchino, magari recuperando le colonne, oggi disperse, che in passato circondavano la basilica.

Concludendo l’incontro, Salvatore Caligaris, giovane studente del liceo classico e fondatore di Hub Letteratura, ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto e ha lanciato un appello accorato ai suoi coetanei. “La cultura è un dono prezioso che dobbiamo custodire e far respirare”.

L’evento rappresenta solo il primo passo di un percorso più ampio, che vedrà l’Associazione Amici della Biblioteca Simpliciana impegnata nei prossimi mesi in nuove iniziative culturali. Come ha sottolineato Micozzi, “questo è solo l’inizio di un cammino che ci porterà a riscoprire e valorizzare sempre di più la figura di San Simplicio e il suo ruolo nella nostra città”.

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Informazioni su Giovanna Tamponi 115 Articoli
Storyteller per vocazione, cerco ovunque di trovare storie da raccontare. Amo la Sardegna nei suoi contrasti e da qui traggo ispirazione per trasformare emozioni in parole e immagini. Scrivere è il mio ossigeno, e quando non scrivo, cerco la verità attraverso l’obiettivo. Il giornalismo, per me, è restituire voci, luci e ombre: ogni articolo, come ogni scatto, deve emozionare oltre che informare.

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