
Con Che a Tie (“Come te” in lingua sarda), Alice Berria non solo conferma la sua cifra artistica di cantautrice capace di trasformare l’intimo in universale, ma compie un salto maturo nel panorama del pop-folk identitario sardo. Il brano, disponibile dal 9 maggio 2025, è un mosaico di emozioni, tradizione e maestria strumentale, arricchito dalla partecipazione di due pilastri della musica italiana: Paolo Fresu alla tromba e Peppino Bande alla fisarmonica.
Tra folk e jazz: un dialogo tra radici e innovazione
Il cuore pulsante del brano risiede nella sua architettura sonora, dove la fisarmonica di Bande – calda, terrosa, legata alla tradizione popolare – danza con la tromba di Fresu, strumento che qui non si limita a “accompagnare”, ma diventa voce narrante, sospesa tra malinconia e speranza. La collaborazione con Fresu, come lo stesso trombettista racconta, nasce da un legame geografico e affettivo («Perché Alice è compaesana di Berchidda, perché è importante dare risalto a ciò che il nostro paese racconta e produce»), ma si eleva a dichiarazione d’intenti: «La Sardegna è questo», afferma il musicista, sottolineando come il testo, apparentemente semplice, diventi «complesso e anormale quando, nel tempo presente, si riflette sulla normalità delle relazioni».
Bande, dal canto suo, racconta di essersi lasciato guidare dall’istinto, registrando più take «trasposrtato dal sentimento del momento» e scegliendo quella che meglio catturava il dialogo con Fresu, nonostante le sessioni separate. Il risultato è un intreccio strumentale che evoca paesaggi sardi: l’accordéon come vento fra gli oliveti, la tromba come richiamo del mare.

Una poetica della gratitudine: testo e voce
Alice Berria scrive testi che sono preghiere laiche, dove la lingua sarda – scelta non folkloristica, ma identitaria – diventa veicolo di verità universali. Le strofe, dedicate alla madre («Non ho parole per ringraziarti / solo carezze per proteggerti»), si espandono in un corale omaggio a chi «ci ha insegnato a ridere nelle difficoltà». La sua voce, calda ed espressiva, sfoggia una dizione teatrale che ricorda le cantadoras tradizionali, ma con un controllo dinamico moderno: nelle parole di Bande, «tira fuori la sua vera anima», soprattutto nel ritornello, dove l’esplosione emotiva («Grazie a te / ho affrontato buio e tempeste») viene domata da un fraseggio preciso, quasi scolpito.
Dalla doccia al disco: genesi di un capolavoro
In un’intervista commovente, Berria svela che il brano è nato “per caso, sotto la doccia”, trasformando un canticchiato in un inno strutturato. «Inizio a canticchiare il ritornello fino ad arrivare, di getto, alla stesura delle strofe. Infine mi fermo e piango», racconta Alice. «Lacrime di gioia, per aver messo in musica un sentimento tanto profondo, quanto scontato, la Gratitudine. Lacrime di consapevolezza, perché da subito ho percepito che stava nascendo un gran brano». Alice continua: «Ho condiviso con Paolo Fresu la bozza del brano, e lui, da artista e uomo straordinario dall’umiltà e disponibilità disarmante, ha accettato di donarmi la sua incredibile e unica traccia musicale, mostrando e confermando la sua preziosa e rispettosa attenzione per gli artisti emergenti».
Questa genesi spontanea si riflette nella fluidità melodica, dove le influenze folk si mescolano a progressioni jazz (grazie agli interventi di Fresu) e a un bridge sorprendente, in cui il testo cede il passo a un assolo di tromba che è quasi un pianto strozzato.
Un regalo per la Sardegna (e non solo)
Che a Tie arriva dopo il successo di Pro Tene (2021) e Ti Prego Maria (2023), consolidando Alice Berria come voce necessaria in un momento in cui la world music rischia l’appiattimento. Qui, la tradizione non è semplicemente costume. Fresu e Bande non sono “ospiti”, ma compagni di viaggio in un’opera che celebra la Sardegna senza retorica. Come ribadisce Fresu: «Alice e Berchidda ne sono parte come ne sono parte anch’io. Per questo dovevo esserci» – una frase che sintetizza l’essenza del brano: comunità come atto politico, musica come eredità condivisa.
🎧 Recensione critica
Titolo: Che a Tie
Artista: Alice Berria
Featuring: Paolo Fresu (tromba), Peppino Bande (fisarmonica)
Genere: Pop-Folk identitario
Durata: 3:42
Produzione: Dejavu Studio, Andrea Cossu
Uscita: 9 maggio 202
🎧 VALUTAZIONE TECNICA – “Che a Tie” di Alice Berria
🎤 VOCE
⭐⭐⭐⭐⭐
Intensa, personale, vibrante nei passaggi emotivi, tocca corde sincere senza forzature
📝 TESTO
⭐⭐⭐⭐
Diretto e affettuoso e genuino, anche se talvolta ridondante nel concetto
🎼 STRUTTURA MUSICALE
⭐⭐⭐⭐
Semplice ma efficace; la progressione è chiara e ben calibrata nel climax
🎧 PRODUZIONE
⭐⭐⭐⭐½
Suono arioso e ben bilanciato, rispetta la dinamica emotiva del brano senza strafare
🎹 STRUMENTAZIONE
⭐⭐⭐⭐½
Fisarmonica e tromba dialogano con grazia, donando profondità e identità alla traccia
💡 ORIGINALITÀ
⭐⭐⭐⭐
Il brano segue stilemi già noti, ma si distingue grazie alla sensibilità dell’autrice e alle collaborazioni di rilievo
✅ Punti di forza:
✔ Intensità vocale autentica e coinvolgente
✔ Presenza di Paolo Fresu: contributo di altissimo livello
✔ Presenza di Peppino Bande: presenza importante
✔ Buon equilibrio tra folk e cantautorato
✔ Valore affettivo e culturale marcato
✔ Testo personale ma universalizzabile
⚠️ Punti deboli:
– Struttura armonica prevedibile
– Arrangiamento che non osa, pur essendo ben prodotto
– Il dialogo tromba-fisarmonica è suggestivo ma
rimane episodico
– Il brano si regge su una forte componente emotiva
più che su innovazione musicale
🎧 Consigliato a chi apprezza:
🎶 La musica cantautorale con radici locali
🎶 Le ballate intime dedicate agli affetti
🎶 La contaminazione tra strumenti popolari e jazz
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