Olbia non dimentica: l’intervista a Cristina Ricci per la Giornata della Memoria

L'evento al MusMat di Olbia, con il patrocinio del Comune di Olbia e dell'ambasciata olandese

banner pubblictà
Rappresentazione teatrale per la giornata della memoria
Rappresentazione teatrale per la giornata della memoria - foto di Giovanna Tamponi

In un’aula illuminata da una luce calda, Cristina Ricci, direttrice dell’associazione culturale Acit – Associazione Culturale Italo Tedesca, esprime con passione il suo amore per il mondo intorno a Anna Frank. La Giornata della Memoria è un appuntamento per Cristina, al quale è impossibile mancare. Le si avvicina con la ferma volontà di riaccendere una storia che, purtroppo, è stata scritta nel sangue di chi ha perduto la vita durante l’Olocausto. Ma attraverso il suo progetto, Cristina non vuole solo ricordare: vuole far vivere, far vibrare la memoria di una ragazzina che, anche nelle circostanze più terribili, ha mostrato l’incredibile forza dell’amore e della speranza.

“Ho scelto tre Anna Frank,” spiega Cristina, “una bambina delle elementari (Isabella Ferracin) per la Anna pre-adolescente, un’alunna delle medie (Emma Caria) per la Anna adolescente, e una studentessa del liceo scientifico (Alida Sanna), che è la Anna che è in tutti noi. Ho voluto mostrare come Anna Frank non sia solo una figura storica, ma una voce che risuona ancora, che continua a esistere e a lottare”. Il lavoro è stato il frutto di un’intensa collaborazione con le scuole. “Ho avuto il supporto delle insegnanti Giusi Putzulu e Grazia Lomuto, che hanno indicato le ragazze più giovani, mentre la più grande aveva già lavorato con me” prosegue. Cristina ha scritto una drammaturgia che non si limita a ripercorrere le pagine più note del famoso diario di Anna. “Ho cercato di dar voce alla sua vitalità, alla sua capacità di amare e di sognare, alla sua necessità di scrivere (forse sarebbe diventata una giornalista) nonostante il buio che la circondava. È importante mostrare la sua forza di volontà”. In un panorama educativo spesso intriso di retorica e tristezza, Cristina si propone di restituire a Anna Frank la sua vera essenza: una ragazza piena di sogni, di speranze e di voglia di vivere. “Forse ci si aspettava un racconto triste, ma il nostro obiettivo era di mettere in luce la grinta di Anna. Lei amava, sognava, e non pensava alla morte. Voleva vivere, proprio come tutte noi”. Nel percorso di narrazione che ha creato, Cristina ha saputo andare oltre le datate immagini di sofferenza e perdita. È una sfida. “Le letture del diario di solito non abbracciano il tutto. Ci sono pagine che raccontano la vita e la crescita di una giovane donna, e quelle sono le pagine più belle, più significative”, afferma con convinzione. Il diario integrale, infatti, è stato rielaborato per evidenziare l’entusiasmo e i sogni di Anna, convinta fino all’ultimo di sopravvivere alla guerra.

Attraverso il suo lavoro, Cristina Ricci ci invita a riflettere: la memoria va vissuta, non solo ricordata. La Giornata della Memoria non è un semplice commemorare un passato triste; è l’opportunità di risvegliare una forza interiore, quella che Anna Frank ha saputo trasmettere attraverso le sue parole. E con ogni rappresentazione, con ogni risata e ogni lacrima condivisa sul palcoscenico, la storia di Anna rivive, incitando tutti noi a non dimenticare mai quella ragazza che, in tempo di oscurità, ha saputo brillare di luce propria.

Lo spettacolo si chiude con la frase scritta da Anna pochi giorni prima della deportazione: “Soit gentil et tiens courage” (“Sii gentile e coraggiosa”). Un invito che risuona nell’ultima scena, dove Alida Sanna, nei panni di Anna “oltre il tempo”, riflette sulla speranza nell’umanità. “Il diario è un testamento spirituale”, conclude Ricci. “Anna ci ricorda che la gentilezza e il coraggio possono fiorire anche nell’oscurità”.

Cristina Ricci è console onorario dell’Olanda dal 2020. La sua nomina è legata proprio alla Giornata della Memoria: «Dopo una rappresentazione e una mostra su Etty Hillesum, un’olandese vittima di Auschwitz, l’Ambasciata mi propose il ruolo. Da allora, Olbia è diventata un laboratorio di progetti condivisi, grazie anche all’assessora Sabrina Serra». La collaborazione, inserita nel quadro della “Public Diplomacy”, mira a mantenere viva la memoria attraverso linguaggi condivisi.

L’evento è stato patrocinato dall’Ambasciata dei Paesi Bassi e dal Comune di Olbia.

C IMG20250127184728
oplus_0
banner pubblicità
Informazioni su Giovanna Tamponi 113 Articoli
Storyteller per vocazione, cerco ovunque di trovare storie da raccontare. Amo la Sardegna nei suoi contrasti e da qui traggo ispirazione per trasformare emozioni in parole e immagini. Scrivere è il mio ossigeno, e quando non scrivo, cerco la verità attraverso l’obiettivo. Il giornalismo, per me, è restituire voci, luci e ombre: ogni articolo, come ogni scatto, deve emozionare oltre che informare.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*